Il pianto della vite

La primavera è il simbolo della rinascita, della vita che si riprende dopo un lungo e freddo inverno, anche in un periodo buio come questo che stiamo vivendo. Seppur costretti a dover restare in casa, la natura lì fuori ci ricorda che la vita va avanti attraverso la luce, il calore del sole e la bellezza degli alberi in fiore.

Le lacrime della vite

Questo è il periodo in cui in vigna si può assistere ad un fenomeno molto particolare che si osserva guardando da vicino un tralcio durante il periodo di marzo-aprile, solo per qualche giorno: si noterà che ogni 30 secondi, la pianta rilascia delle goccioline nel punto in cui il tralcio è stato tagliato durante la potatura. L’impressione che si ha è che pianta rilasci della lacrime umane, per questo motivo il fenomeno è chiamato “pianto della vite”.

La potatura secca 

La potatura secca, che viene effettuata in inverno, è una pratica molto importante e determina l’equilibrio tra l’attività vegetativa e l’attività produttiva della pianta ed influenza la qualità e la quantità della resa in vendemmia. Infatti la vite si sviluppa dalle gemme presente sui tralci dall'anno precedente. Il numero di gemme lasciato per ciascuna pianta condiziona quindi il numero di grappoli ottenibili.

La ripresa vegetativa della pianta

È un fase completamente naturale che segna la ripresa vegetativa dopo il “letargo” invernale, il pianto della vite è il segnale che indica la fine del periodo opportuno per effettuare la potatura invernale. Il momento dal quale le porzioni della pianta non possono essere più tagliate perchè la pianta...piange! il liquido che vediamo fuoriuscire dai tralci non è che la linfa della pianta che attraversa il legno e fuoriesce dai tralci tagliati durante la potatura invernale.

La linfa è un concentrato di sostanze nutritive come sali minerali, aminoacidi, saccaridi, polifenoli, acidi organici e auxine tanto che in passato alle lacrime di vite erano attribuiti poteri magici e si impiegavano per curare infezioni degli occhi, problemi della pelle, disturbi digestivi fino ai rimedi contro il veleno dei morsi dei serpenti. Inoltre il liquido contiene anche una sostanza chiamata viniferina, che è stato studiato avere un grande potere antiossidante e contiene principi attivi rigeneranti. La linfa richiama la fase di germogliamento della vite: le gemme si aprono e i germogli si allungano, in tempi che variano a seconda della tipologia di uva.

Per esempio in Piemonte la prima varietà che germoglia è il nebbiolo, una delle ultime il dolcetto, con una differenza di 15 giorni tra i due. Tra Maggio e Giugno segue la fase di fioritura, dalla fecondazione completa i fiori danno vita a bacche che sono chiamate "allegati", la fase di allegagione non va sempre a buon fine e si possono sviluppare bacche prive di semi. Le bacche fecondate invece iniziano a crescere e dalla fase di allegagione si passa all'invaiatura. La maturazione delle bacche si svolge invece da metà agosto a metà settembre-ottobre a seconda del tempo di maturazione dei vitigni, ci sono infatti vitigni precoci e vitigni tardivi, oppure a seconda del vino che si vuole produrre, si generanno gli acini e poi i primi grappoli d’uva, che si trasformeranno in vino.

I miracoli della natura

La fisiologia della vite è la prova dei meccanismi meravigliosi che la natura produce. Fortunato chi avrà modo di poter osservare il fenomeno del “pianto della vite”, passeggiando in un vigneto in questo periodo. Un momento emozionante, più che un pianto un vero e proprio grido di vita e di rinascita dopo la fase dormiente dell'inverno, proprio come un bambino che piange non appena viene al mondo. Un modo attraverso cui la natura ci comunica ancora una volta la sua forza e la sua energia, le affinità che abbiamo con essa perchè anche l'essere umano vive dei cicli, dei momenti "dormienti" e improduttivi, ricordardoci che anche nei periodi bui la vita non si ferma, ma è sempre pronta a rinascere. 

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