CATALDO CALABRETTA

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Cataldo viene da famiglia di viticoltori da generazioni, e lo si capisce dall’amore che nutre per le vigne prima ancora che per il vino. È calabrese fino al midollo, appassionato della sua terra e dei suoi contrasti, che si ritrovano anche nei suoi vini, piccoli capolavori in cui farsi sedurre dalla ruvidità di certi scorci calabri e dall’accoglienza della sua gente, dal calore del sole e dalla freschezza delle serate silane. Cataldo produce dall’avvio della sua azienda in certificazione biologica, ma soprattutto cura i vigneti come parte del patrimonio culturale della sua terra.

A Cirò si arriva dal nord costeggiando da un lato spiagge interminabili, dall’altro agrumeti interrotti solo da oliveti centenari. Si intravvede il paese arroccato ad alcuni chilometri da Cirò Marina, ma si è impreparati al paesaggio selvaggio che si spalanca davanti agli occhi, appena a breve distanza dal mare, risalendo le fiumare che scavano le valli per raggiungere le vigne di collina. Vi si incrociano mucche al pascolo, pecore vaganti anche per le strade, e in inverno si è colpiti dal verde quasi irlandese che contrasta con i toni caldissimi della terra arsa dal sole estivo. Recuperare le vigne delle zone collinari,in un territorio dove il feticcio delle grandi quantità ha portato paradossalmente a dare maggior valore ai vigneti pianeggianti, è al tempo stesso un’opera che si batte per la dignità di una denominazione dall’enorme potenziale e per la memoria di un luogo da cui proveniva il vino con cui nell’antica Enotria erano premiati gli atleti di ritorno dalle Olimpiadi.

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