IL MONTE CARO
Il Monte Caro, vini naturali della Valpolicella
Espressione della Valpolicella piu solare, la Valle di Mezzane. Un vigneto a corpo unico, piantato da Enzo sulla durissima roccia calcarea bianca del Monte Caro a inizio anni 90. La storia dell'azienda agricola Il Monte Caro inizia nel 1989, quando Enzo Marcolini e la moglie Carla acquistano un terreno collinare a Mezzane di Sotto (VR). La zona era stata fino ad allora lasciata incolta, a causa della sua forte asperità, tanto da essere da sempre definita dagli abitanti del paese come “la sassaia”, ma dopo aver realizzato un pozzo artesiano Enzo e Carla riescono nel 1989 ad avviare la tenuta Il Monte Caro, dove impiantano vigneti, ulivi ed altre coltivazioni. Nel 2014, grazie anche all'apporto dei figli Emanuela e Giorgio, si decide di iniziare a vinificare le uve in proprio. Sarà la prima annata della neonata cantina Il Monte Caro. Oggi Enzo resta il titolare delle lavorazioni agricole e delle sperimentazioni viticole, Emanuela si occupa della viticoltura e dell'immagine dell'azienda, mentre Giorgio, ingegnere specializzato in energia rinnovabile e sommelier, segue la vinificazione. Le vigne si estendono su di una superficie di 5 ettari tra i 150 e 300 metri sul livello del mare, e beneficiano dell'eccezionale microclima asciutto e ventilato dovuto alla continua presenza di aria proveniente da nord. A questo si aggiunge la composizione del terreno di origine vulcanica, che varia da argilloso con substrato di roccia basaltica a fortemente calcareo e prevalentemente pietroso, condizioni che lo rendono mediamente più caldo rispetto alla norma e che favoriscono escursioni termiche di 10-12°C. I vigneti di corvina, corvinone e rondinella, a cui si aggiunge il cabernet sauvignon, sono disposti su sette parcelle, selezionate in base al suolo e all'esposizione più vocati per ogni vitigno. I sesti d'impianto utilizzati sono la pergoletta veronese e trentina, a cui si aggiungono alcuni filari a guyot disposti su terrazzamenti costruiti per la forte pendenza del monte. In vigna non vengono utilizzati prodotti di sintesi, non vengono effettuati diserbi, e tutte le lavorazioni, dalla potatura al massiccio diradamento estivo di tralci, foglie ed acini, fino alla vendemmia sono rigorosamente manuali. Questo consente di conferire in cantina solo le uve migliori, che fermentano grazie ai soli lieviti indigeni con il solo ausilio del controllo delle temperature.